Un paesaggio fortemente segnato – spiega la Coldiretti – dalle produzioni agricole, dalle dolci colline pettinate dai vigneti agli ulivi secolari, dai casali in pianura alle malghe di montagna, dai verdi pascoli ai terrazzamenti fioriti, che contrastano il degrado ed il dissesto idrogeologico. Si tratta di un valore aggiunto non solo ambientale ma anche di armonia e bellezza per l’Italia che rappresenta anche un elemento di attrazione turistica che identifica il Belpaese all’estero, di cui l’agroalimentare Made in Italy è senza dubbio il fiore all’occhiello.
Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto – rileva Coldiretti Veneto - una rete composta di oltre mille strutture agrituristiche.Gli agriturismi spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i posti dove è più facile, nell’estate del covid, garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
Proprio per questo il 56% degli italiani – continua la Coldiretti - ritiene che l’agriturismo rappresenti una risorsa importante per il rilancio della vacanza Made in Italy duramente colpita dal calo di presenze determinato dall’emergenza cororavirus.