All'assemblea nazionale di Coldiretti a Roma lo scorso 21 luglio ha partecipato la delegazione padovana guidata dal presidente Roberto Lorin e dal direttore Carlo Bellotti. In primo piano il clamoroso taglio alla Pac e la mobilitazione permanente lanciata da Coldiretti. Oltre 770.000 imprese agricole italiane saranno penalizzate dal piano della Commissione UE che prevede il passaggio a un “fondo unico” tra politiche agricole e di coesione. Una scelta che comporterà un taglio del 20% alla PAC, riducendo drasticamente il supporto all’intero comparto.
I vertici della Coldiretti, il presidente Ettore Prandini e il segretario generale hanno aperto un confronto con il vice presidente esecutivo della Commissione Ue, Raffaele Fitto, e con il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. L’attacco alla scelta della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è stato durissimo. D’altra parte Coldiretti era già scesa in piazza a Bruxelles e Roma. “Con la proposta al ribasso della Commissione europea guidata dalla presidente Von Der Leyen, – ha affermato il segretario generale – l’agricoltura italiana ed europea subisce un colpo durissimo: si cancellano decenni di politiche a tutela del cibo sano, dei territori, della dignità dei produttori. A essere sacrificata non è solo una voce di bilancio, ma un intero modello di sviluppo che ha garantito sicurezza alimentare e coesione sociale”. Gesmundo ha attaccato “la logica opaca e tecnocratica con cui la presidente Von Der Leyen ha ridotto l’agricoltura a mera moneta di scambio ignorando il Parlamento europeo e scavalcando i commissari”.
Ma Coldiretti non ha alcuna intenzione di arrendersi:” Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose e posso assicurare che Coldiretti lo farà, senza se e senza ma, restando comunque aperti al confronto”. Prandini ha definito l’assemblea del 21 luglio “sfidante”. Ha ricordato che ogni risultato è ottenuto grazie a un confronto serrato e nulla può essere dato per scontato. Ha citato il caso del Pnrr “grazie all’interlocuzione con l’allora ministro Fitto siamo riusciti a ottenere 3 miliardi in più e abbiamo assicurato alle nostre imprese la certezza dei finanziamenti per potenziare le filiere e per gli investimenti per l’agrifotovoltaico. E poi un altro grande tema su cui Coldiretti lavora da sette anni: l’acqua con il suo piano di bacini per assicurare il prezioso elemento che solo dove c’è assicura reddito. Senza acqua – ha spiegato – non si può innovare non si può realizzare un sistema di gestione di dati. E ha rivendicato, grazie al confronto con il vice presidente della Commissione Ue, Fitto, l’importante risultato di poter utilizzare le risorse del Pnrr per finanziare infrastrutture idriche per l’agricoltura come i bacini con pompaggio proposti da Coldiretti e Anbi.