Un allenatore di rugby fra i giovani agricoltori padovani per trasmettere lo spirito di squadra e l’affiatamento necessario per affrontare insieme le sfide di ogni giorno. Marco Zorzetto, tecnico del “C’è L’Este Rugby”, allenatore-educatore per vocazione e passione, è stato l’ospite a sorpresa dell’assemblea elettiva di Coldiretti Giovani Impresa Padova, il movimento che rappresenta centinaia di agricoltori under 35 della nostra provincia. “Anche voi siete una squadra - ha sottolineato Zorzetto - e come nel rugby tutti insieme si difende e tutti insieme si attacca. Sostenere e avanzare, queste le parole d’ordine. La palla si passa all’indietro mentre si guadagna terreno, quindi bisogna fidarsi dei compagni che ci seguono, voi dovete fare lo stesso”. Collaborazione e lealtà, nello sport come nella vita, senza dimenticare lo spirito del “terzo tempo”. Zorzetto ha promesso ai giovani che sarà di nuovo con loro per altre lezioni, se necessario anche sul campo. Del resto i giovani agricoltori padovani non sono nuovi ad esperienze originali per consolidare il gruppo. Ad esempio un paio d’anni fa sono saliti sui gommoni e hanno sfidato le rapide del Brenta. Durante l’assemblea elettiva di mercoledì a Noventa Padovana, Villa Valmarana, hanno scelto il nuovo leader di Coldiretti Giovani Impresa Padova: Massimo Bressan, 29 anni, di Santa Margherita d’Adige, co-titolare con il papà Luciano di un’azienda specializzata nella coltivazione di ortaggi. Bressan raccoglie il testimone da Francesco Dellai e lavorerà insieme ai componenti del comitato Giovani Impresa, una squadra di 20 persone a cui fanno riferimento oltre 150 imprenditori under 35 della provincia.
Età media 25 anni, diplomato ma sempre più spesso laureato o laureando, impegnato nell’azienda di famiglia, per la quale sta lavorando a nuove opportunità di sviluppo e crescita, oppure già imprenditore in proprio. Come gran parte dei coetanei non può fare a meno di internet, social network compresi, e della tecnologia che mette in rete esperienze e conoscenze, ama viaggiare, conosce almeno una lingua straniera. E’ questo l’identikit del giovane agricoltore padovano, una nuova generazione che si sta affacciando con entusiasmo nel settore primario portando una ventata di freschezza e idee nuove. Fra di loro c’è chi si dedica alla viticoltura o all’allevamento, ma anche all’agriturismo e in particolare alle attività didattiche rivolte alle scuole e ai bambini, oppure alla vendita diretta nei tanti mercati di Campagna Amica. Sono consapevoli che il futuro dell’agricoltura è nelle loro mani e che nonostante la crisi economica il settore primario veneto e padovano si distingue per l’aumento dell’occupazione e la creazione di nuove opportunità di lavoro.
Il rinnovo dei vertici del movimento è il culmine di un lungo percorso formativo e di condivisione di esperienze durante il quale i giovani imprenditori hanno avuto l’opportunità di conoscersi e confrontarsi sui grandi temi che riguardano il settore, dall’innovazione alla salvaguardia dell’autentico Made in Italy, dalla tutela delle eccellenze agroalimentari all’approfondimento di norme e regole che interessano il settore primario. Non sono mancati i viaggi a Roma, al Ministero delle Politiche Agricole, a Bruxelles (Parlamento Europeo) alla Fiera Agroalimentare Sial di Parigi.
Durante l’assemblea elettiva il giovane presidente di Coldiretti Padova Federico Miotto, 32 anni, ha confermato che il ricambio generazionale è necessario per dare nuovo slancio al sistema – Paese nella sua globalità invitando i coetanei a “metterci la faccia”. Don Galdino Canova, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Padova, ha approfondito i valori dell’etica professionale che accompagnano l’impegno professionale mentre Augusto Pivanti di Coldiretti Veneto ha ricordato come la formazione per i giovani imprenditori sia lo strumento ideale per cresce e competere. Il presidente uscente Francesco Dellai ha ricordato le attività degli ultimi anni, un percorso che ha permesso a decine di nuovi imprenditori di crescere e di prepararsi ad affrontare le sfide del mercato.
“L’agricoltura è al centro di un interesse in continua crescita – osserva il neo delegato Bressan – perché offre nuove opportunità di lavoro e occasioni di crescita. Proprio in questa fase servono energie e idee nuove. Abbiamo studiato, ci siamo documentati, abbiamo discusso con i nostri coetanei e ci siamo impegnati in prima persona per garantire un futuro al nostro Paese. L’Italia ha bisogno di una scossa, di una discontinuità culturale e creativa, deve uscire dallo status quo delle rendite di posizione e delle inutili mediazioni per ritrovare fiducia nelle proprie forze, nei suoi valori e nelle sue passioni. Vogliamo ridisegnare il modello di sviluppo, servono sogni che guidino questo movimento, sogni concreti e coinvolgenti, che si nutrano di generosità e senso di comunità. Il futuro dell’Italia e dell’agricoltura ha bisogno di giovani e noi siamo pronti a metterci in gioco, ad esplorare nuovi sentieri”.
7 Giugno 2013
ALLENATORE DI RUGBY PER GLI AGRICOLTORI UNDER 35: “INSEGNO A FARE SQUADRA”