Mesi di misurazioni e rilievi sui Colli Euganei per meglio comprendere l’impatto dei cinghiali sull’ambiente naturale e sull’attività agricola. Mesi di ricerche “sul campo” con gli esperti dell’Università di Padova che hanno messo a punto uno studio scientifico sul degrado del suolo ricco di dati che spiegano meglio di tante parole quale sia la portata di anni e anni di presenza degli ungulati nell’area Parco e negli immediati dintorni.
I risultati della ricerca saranno presentati da Coldiretti Padova mercoledì 7 marzo a Galzignano Terme, alle 20.30 in Teatro Comunale, con il professor Paolo Tarolli, coordinatore del gruppo di ricerca del Dipartimento Territorio e Sistemi agroforestali dell’Università di Padova e con l’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan.
“E’ il primo studio scientifico su questo tema – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – realizzato grazie alla collaborazione avviata lo scorso anno con il professor Tarolli, già autore di interessanti ricerche sull’erosione dei terreni a causa di alluvioni o della diffusione delle nutrie. Da anni si parla dell’emergenza cinghiali e si cerca di uscirne, non solo per preservare l’attività agricola, gravemente danneggiata dalla proliferazione incontrollata degli ungulati, ma anche per salvaguardare un ambiente naturale particolarmente delicato come quello dei Colli Euganei. Abbiamo chiesto al team di ricercatori coordinati dal professor Tarolli di prendere in esame come la presenza dei cinghiali possa aver modificato o alterato il paesaggio naturale, attraverso decine di rilievi e misurazioni in punti diversi del territorio. Non ci riferiamo solamente ai danni diretti all’agricoltura, di per sé ingenti, e a colture come la vite e l’olivo, ma all’impatto sui terreni, alle modifiche del suolo con prevedibili conseguenze in termini di sicurezza idraulica e ambientale. I risultati di questo studio saranno il punto di partenza per una ricerca ancora più approfondita e per le necessarie azioni da individuare, in primis con la Regione. L’assessore Pan ha annunciato la sua presenza alla presentazione dello studio, un segno di attenzione che ci auguriamo possa dare un ulteriore slancio agli interventi per la salvaguardia dell’ambiente euganeo e dell’attività agricola”.
“Esattamente un anno fa – aggiunge il professor Paolo Tarolli – abbiamo avviato la collaborazione con Coldiretti Padova, con l’obiettivo di mappare e quantificare il degrado del suolo causato da cinghiale in alcune aziende agricole dei Colli Euganei. È stata effettuata un’intensa campagna di rilievi durante l’estate 2017, che ha portato alla realizzazione della tesi magistrale del Dott. Luca Mauri. Sono state geolocalizzate con GPS le aree interessate da evidente degrado dovuto a cinghiali. Per ogni area rilevata sono state effettuate numerose misurazioni della profondità di scavo ed è stata determinata la superficie complessivamente interessata dal danneggiamento. In questo modo è stato possibile determinare la profondità media di suolo scavato per ogni area danneggiata e il potenziale volume medio di suolo rimosso. A partire da tali misurazioni sono state poi elaborate mappe rappresentative della densità dei danni e della loro distribuzione sui Colli Euganei. Successivamente si è applicata la tecnica fotogrammetrica Structure from Motion (SfM) con l’impiego di una fotocamera, in modo da confrontare le stime precedentemente calcolate in campo, con i valori ottenuti mediante tale tecnica. I risultati hanno evidenziato come i rilievi effettuati in campo siano comparabili con le analisi molto più dettagliate e precise effettuate mediante la tecnica SfM. Questo lavoro potenzialmente porterà a delle pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali”.
“Per combattere il problema, bisogna conoscerlo. - afferma l’assessore Giuseppe Pan - In questo senso, lo studio del fenomeno ungulati fatto dall’Università di Padova in collaborazione con la Coldiretti è molto importante. I cinghiali rappresentano da anni un vero e proprio flagello per l’agricoltura dei Colli Euganei, ma anche per l’ambiente e la biodiversità di questi luoghi. E’ fondamentale che i selecontrollori continuino a fare in maniera sistematica l’attività di contenimento sul territorio. Il piano di gestione dei cinghiali varato dalla Regione Veneto ha dato già buoni risultati, soprattutto nella seconda parte del 2017. Sono più di 1700 i capi abbattuti l’anno scorso e il nostro obiettivo è di fare altrettanto anche per il 2018. Parallelamente a questo, la Regione continua con le politiche di prevenzione e indennizzo dei danni da fauna selvatica, come il recente stanziamento di 200 mila euro destinato alle imprese agricole”.
5 Marzo 2018
CINGHIALI: L’UNIVERSITA’ STUDIA CON COLDIRETTI PADOVA L’IMPATTO AMBIENTALE SUI COLLI EUGANEI: I RISULTATI DOPO MESI DI MISURAZIONI E RILIEVI