CLIMA: COLDIRETTI, ISPRA SCAGIONA 7MILA STALLE VENETE: E’ COLPA E’ DEL TRAFFICO
15 aprile 2021 - Il crollo delle emissioni dei gas serra nel 2020 conferma che i veri responsabili dell’inquinamento sono le attività industriali e il traffico che infatti sono stati bloccati dalle misure restrittive legate all’emergenza sanitaria da Covid mentre gli allevamenti italiani hanno continuato a lavorare a pieno regime. Di conseguenza 7mila stalle venete si sentono sollevate da questa accusa – ribadisce Coldiretti - in riferimento ai dati Ispra che evidenziano la consistente riduzione del 9,8% delle emissioni di gas serra a livello nazionale nell’anno della pandemia rispetto al 2019 a seguito delle “restrizioni alla mobilità dovute al Covid-19". Un comparto, quello zootecnico, che alimenta economie circolari –sostiene Daniele Salvagno presidente regionale – con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni, ma anche la produzione di energie rinnovabili come il biogas. Il Veneto regione con una spiccata vocazione eccelle nei numeri di capi, nella qualità lattiero casearia blasonata e nei marchi della carne. Mentre le aziende agricole hanno continuato a lavorare per garantire i rifornimenti alimentari alle famiglie italiane, le restrizioni anti contagio hanno semi paralizzato fabbriche e spostamenti di camion e auto determinando un crollo dei livelli di smog. Gli ultimi dati Ispra sull’andamento dell’inquinamento nell’anno del Covid confermano – sottolinea la Coldiretti – il ruolo principale di industrie e trasporti. La carne e il latte italiani nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, con forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica. Solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia – conclude la Coldiretti – arrivano dall’agricoltura sulla base dei dati Ispra dai quali si evidenzia che industria con il 44,7% e i trasporti con il 24,5% sono di gran lunga i maggiori responsabili.