Fra meno di un mese, il 31 maggio, saremo chiamati alle urne per rinnovare il Consiglio Regionale e dare un nuovo governo al Veneto. Le imminenti elezioni ci richiamano tutti alla responsabilità del voto non solo per assolvere ad un diritto dovere che ci sta a cuore ma anche per esprimere una classe dirigente che possa dare una svolta alla nostra regione e alle politiche per lo sviluppo e la ripresa economica. La campagna elettorale è un momento propizio, vista la particolare “sensibilità” e “attenzione” dei candidati, per ribadire i punti cardine del nostro progetto che abbiamo declinato nel programma politico “L’agricoltura veneta al centro dell’Europa”, elaborato dalla nostra Federazione regionale con l’apporto e il contributo di tutto il territorio.
Come abbiamo ribadito in altre occasioni Coldiretti non chiede ai candidati qual è il loro programma per l’agricoltura ma presenta la sua “road map” messa a punto partendo dalle necessità e dalle richieste del tessuto imprenditoriale, della base della nostra Organizzazione in tutte le sue articolazioni territoriali. Insieme al programma politico abbiamo chiesto ai candidati di sottoscrivere anche la dichiarazione per gli impegni da assumere nei primi cento giorni dall’insediamento dei nuovi organi di governo regionale. Si tratta di due documenti chiari ed esaurienti senza essere troppo prolissi, nei quali è riassunto il percorso intrapreso da Coldiretti per dare centralità al settore primario, consapevoli che nel prossimo futuro l’agricoltura sarà ancor più strategica nelle politiche di rilancio dell’economia e rappresenterà il volano della ripresa che tutti ci aspettiamo.
Il programma politico invita i futuri amministratori regionali a prendere coscienza delle potenzialità e delle necessità dell’agricoltura veneta proiettata nel contesto europeo. Attraverso le proposte abbiamo evidenziato quali progressi sia necessario compiere per consolidare la filiera agricola regionale, alla luce dell’esperienza maturata nel corso dell’ultima legislatura. Abbiamo individuato gli interventi da mettere in atto a livello regionale con lo scopo di invertire la continua erosione della redditività a carico delle imprese agricole. Per favorire l’evoluzione dall’agroalimentare alla filiera agricola riteniamo indispensabile una politica che privilegi la trasparenza e i controlli, ma che sappia anche ridurre la burocrazia e favorire la sussidiarietà. L’accesso ai mercati va garantito attraverso la riorganizzazione delle strutture pubbliche di settore e una politica strutturale vicina alle imprese. Strategico sarà lo sviluppo del “km zero” e delle reti di vendita diretta organizzata. Da valorizzare l’ambiente e il territorio con scelte lungimiranti sul fronte della bonifica, dell’urbanistica, del contenimento della fauna selvatica e dello sviluppo delle agroenergie. Gli altri punti forti sono il binomio turismo agricoltura, la sicurezza alimentare, la formazione e l’innovazione, le politiche del lavoro tra flessibilità e competitività.
Per i primi cento giorni di governo chiediamo ai futuri amministratori di affrontare e perfezionare alcune questioni avviate nella scorsa legislatura, dalla legge regionale “Banca della terra veneta” alla definitiva applicazione della sussidiarietà in agricoltura attraverso il ruolo strategico dei Centri di Assistenza Agricola (CAA), fino alla definizione del nuovo strumento della consulenza per le aziende agricole previsto dal nuovo PSR che va esteso ai CAA e alla riforma della normativa sulla cooperazione nella nostra regione. Inoltre abbiamo fissato degli step con gli obiettivi del programma da raggiungere entro settembre - ottobre e dicembre di quest’anno.
In questi giorni avremo modo di approfondire questi temi, sui quali ci aspettiamo una piena condivisione da parte dei candidati. Dalle loro risposte sapremo trarre le nostre valutazioni in vista dell’appuntamento elettorale.