Decine di disegni colorati per dire a gran voce “no” alla proliferazione dei pannelli fotovoltaici a terra. Con fantasia e creatività i ragazzi delle scuole primarie si schierano per la tutela della campagna e dell’ambiente e rispondono all’appello lanciato dal comitato civico “MammeZeroConsumoSuolo” nato per promuovere la difesa del suolo agricolo dai pannelli solari. Anche nella nostra provincia sono decine i bambini e i docenti che hanno scelto di partecipare al concorso “Energia S©olare per il Veneto” inviando i propri disegni. A Villafranca Padovana hanno aderito due classi intere della scuola Primaria “Duca d’Aosta”, con il coordinamento delle insegnanti Lia e Carmela. Attraverso i loro originali disegni gli alunni lanciano un chiaro messaggio agli adulti chiamati a decidere: la natura e l’ambiente vanno salvati dall’invasione di strutture che tolgono terreno fertile e verde, i pannelli fotovoltaici sono utili ma possono trovare posto altrove, dai tetti delle abitazioni e dei capannoni ad altre aree che non siano agricole.
Proprio per ribadire questa necessità e fare pressing sulla Regione per l’approvazione del progetto di legge sul fotovoltaico a terra, ora in discussione in Consiglio Regionale, continua a pieno ritmo in tutta la regione la raccolta di firme nei mercati di Campagna Amica e negli uffici di Coldiretti Padova. Ormai sono quasi ventimila le sottoscrizioni da parte dei cittadini per chiedere un chiaro intervento normativo. Anche i sindaci stanno firmando l’appello, fra questi proprio il sindaco di Villafranca Fausto Dorio con gli assessori Paolo Piva e Alessandra Scarabottolo. ““Riteniamo imprescindibile – afferma il sindaco - che gli impianti fotovoltaici vengano prioritariamente installati senza consumo del suolo e straordinariamente solo nelle zone degradate del territorio sommando così alla produzione di energia verde la realizzazione di uno specifico intervento di riqualificazione territoriale. Esprimiamo invece il nostro fermo NO all’installazione degli impianti fotovoltaici a terra che provocherebbero l’erosione di una cospicua parte delle superfici agricole attualmente destinate alla coltivazione. Nel ribadire la nostra contrarietà di principio ad un consumo indiscriminato del suolo desideriamo altresì evidenziare come la posa di questi impianti rappresenti anche un danno paesaggistico ed un insulto alla bellezza delle campagne venete”. Domenica scorsa al mercato di Limena hanno firmato l'assessore Michele Corso e il presidente della Pro Loco di Limena Massimo Rossetto. La prima a sottoscrivere la petizione è stata Ornella Leonardi, sindaco di Gazzo.
“Il loro sostegno è importante e li ringraziamo – afferma il presidente di Coldiretti Padova Massimo Bressan – per essere al nostro fianco nel sensibilizzare l’opinione pubblica sul progetto di legge ora in Consiglio regionale che se approvato bloccherebbe questo scempio in tutto il Veneto e farebbe da apripista anche nel resto d’Italia. Con la proliferazione degli impianti fotovoltaici a terra, il rischio è che vengano sottratti agli agricoltori terreni fertili oggi coltivati per produrre cibo. Il progetto di legge regionale in discussione definisce le aree dove poter insediare i moduli fotovoltaici, ovvero sui tetti dei capannoni abbandonati, sulle cave dismesse e su zone marginali senza privare i cittadini di un pezzo di verde fruibile a tutti ma soprattutto la base del lavoro delle nuove generazioni di imprenditori agricoli che vogliono investire con soluzioni ecosostenibili con piani di sviluppo rurale rispettosi dell’equilibrio naturale.
Se si mettessero i pannelli fotovoltaici sul 20% dei tetti e delle aree di pertinenza degli 11mila capannoni non utilizzati e si coprisse il 20% dei circa 10 mila ettari di aree a destinazione urbanistica non agricola, si produrrebbe una quantità di energia da fonti rinnovabili superiore di 5 volte rispetto a quella che si fa oggi con gli impianti presenti su suolo agricolo”.
