Dopo il danno la beffa: gli imprenditori agricoli le cui proprietà e coltivazioni sono state devastate dagli animali selvatici ottengono dei risarcimenti irrisori, quasi inesistenti, poche decine di euro per perdite dell’ordine di alcune migliaia di euro. «In questi giorni le imprese stanno ricevendo una comunicazione da parte della Provincia di Padova – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – relativa ai risarcimenti dei danni alle produzioni agricole causati da animali selvativi nel 2011. Ebbene, stando alle disponibilità del fondo messo a disposizione dalla Regione, i risarcimenti previsti per gli agricoltori andranno a coprire il 6% del danno accertato. Non si tratta di un refuso, la cifra è proprio questa: il 6 per cento del totale delle perdite, stanno già arrivando le lettere con le prime liquidazioni. Negli anni scorsi i risarcimenti erano del 17 per cento, un fatto già di per sé scandaloso, adesso però sconfiniamo nel ridicolo.
Alle imprese che hanno subito danni per migliaia di euro a causa della fauna selvatica vanno solo le briciole, poche decine di euro che non valgono nemmeno il tempo perso per istruire le pratiche. Tutto il lavoro di raccolta delle informazioni, verifica da parte delle commissioni e calcolo dei danni ormai è inutile, di fronte all’esiguità dei risarcimenti. Tanto vale sospendere le pratiche, abbiamo toccato il fondo.
A questo punto molti imprenditori si chiedono che senso ha continuare ad esercitare la propria attività in certe zone se poi l’unica certezza è quella che il danno non sarà mai ripagato. L’emergenza è estesa in gran parte della provincia dove è tutta la fauna selvatica a creare seri problemi. Le coltivazioni agricole infatti sono in balia ogni giorno di un numero sempre maggiore di animali in soprannumero come nutrie, cornacchie, gazze e che devastano i campi e coltivazioni.
Ci chiediamo quali saranno le conseguenze ambientali per il nostro territorio se gli agricoltori dovessero chiudere le proprie imprese. Ciò che colpisce è la sostanziale indifferenza delle istituzioni pubbliche che non sembrano provare nemmeno un po’ di pudore di fronte a quella che ormai è una beffa senza freni».
Intanto continua l’emergenza anche sui Colli Euganei, dove gli imprenditori agricoli continuano a denunciare perdite ingenti a causa delle continue razzie dei cinghiali. Coldiretti Padova sta raccogliendo numerose segnalazioni in questi giorni, fra le quali alcuni ettari di mais appena seminato e già distrutto nelle Valli di Galzignano e a Este, mentre altri danni sono denunciati a Cinto Euganeo, Lozzo, Arquà Petrarca e Vo Euganeo. “Ormai siamo di fronte ad un fenomeno che è sfuggito di mano e che porterà a pesanti ripercussioni sull’economia agricola locale. –aggiunge Miotto – E’ sempre il mondo agricolo costretto a pagare le pesanti conseguenze ambientali delle non-scelte recenti e passate, così non possiamo continuare. E’ ora di dire basta alla mancanza di rispetto delle persone che lavorano sul territorio.
Per l’emergenza cinghiali la nostra richiesta è ben precisa: dare immediato avvio ad un radicale piano di abbattimento coordinato dal Prefetto. E’ in gioco la sopravvivenza dell’agricoltura in vaste zone della nostra provincia, è in gioco il futuro di tante aziende ma anche di un intero ecosistema che rischia di collassare”.
3 Maggio 2013
DANNI ANIMALI SELVATICI, DOPO IL DANNO LA BEFFA: MICRO RISARCIMENTI ALLE IMPRESE ORMAI IN GINOCCHIO