15 Febbraio 2013
“ECCO L’ITALIA CHE VOGLIAMO DALLA POLITICA” COLDIRETTI PADOVA INCONTRA I CANDIDATI

 

Faccia a faccia tra Coldiretti Padova e i candidati alle elezioni politiche, un lungo confronto a tutto campo fra gli imprenditori agricoli padovani e i rappresentanti dei principali schieramenti in corsa per le elezioni. Solo posti in piedi in sala giovedì sera durante l’incontro “L’Italia che vogliamo” organizzato da Coldiretti Padova in vista dell’appuntamento elettorale. Tre ore di botta e risposta serrato sui temi e le priorità che stanno a cuore di Coldiretti che rivendica piena autonomia dal mondo politico e chiede a tutti i candidati di impegnarsi concretamente per l’agricoltura avendo come “road map” il documento “L’Italia che vogliamo”. Il decalogo messo a punto da Coldiretti è l’unico programma politico che la più rappresentativa organizzazione agricola è disposta a discutere insieme con i candidati alle politiche, come ha ricordato in apertura di serata il presidente Federico Miotto.
“Non stiamo alla finestra ad aspettare le promesse della politica, siamo noi che presentiamo alla politica un piano di lavoro che non lascia spazio a dubbi o fraintendimenti e chiede solo di essere messo in pratica. Il nostro decologo sottolinea, per l’appunto, l’esigenza di un governo globale dei beni comuni come il cibo contro gli effetti di una globalizzazione senza regole, ma anche la necessità di un’etica che deve traguardare insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini. La gente ha ben presente l'importanza dell'agricoltura e la politica ne sta prendendo atto riconsiderandone il ruolo e le potenzialità. Il nostro progetto mette al centro l'impresa legata al territorio che fa della qualità e della creatività il suo punto di forza per competere sui mercati.
E’ finita l’epoca – ha continuato il presidente Miotto – in cui gli agricoltori erano visti come semplici fornitori di materia prima, oggi abbiamo dimostrato non solo di saper fare impresa, ma anche di essere forza sociale, di avere a cuore il bene comune del nostro Paese, la difesa dell’autentico “made in Italy”, la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, di cui siamo gli unici custodi. E’ per questo che tanti giovani si avvicinano all’agricoltura, condividendo il nostro approccio etico e responsabile. Alla politica chiediamo di seguirci proprio tenendo come punto di riferimento il nostro decalogo. Non ci interessano le promesse, noi sappiamo cosa vogliamo, un’Italia giusta, responsabile e solidale”.
Il direttore Walter Luchetta ha tracciato l’identikit di Coldiretti Padova, ricordando la forza della base sociale con oltre 12 mila associati in rappresentanza della maggioranza delle imprese agricole padovane, e le 81 Sezioni che operano nei 104 Comuni della provincia, attraverso 590 Dirigenti territoriali. Quindi la parola è passata ai candidati: Luca Ruffin (Pdl), Antonio De Poli (Scelta Civica con Monti), Margherita Miotto (Pd), Sabrina Cervesato (Lega Nord), Mariano Zilio (Movimento 5 Stelle), Sabrina Di Napoli (Rivoluzione Civile). Tutti hanno sottolineato il valore del “decalogo” di Coldiretti mettendone in evidenza i punti salienti e confermando l’impegno a favore dell’agricoltura, finora un tema rimasto ai margini della campagna elettorale.
A ribadire i punti forti della strategia di Coldiretti per il settore e per lo sviluppo economico e sociale del Paese ci hanno pensato i numerosi dirigenti e soci intervenuti nel corso del dibattito, moderato con competenza e interesse da Antonio Ramenghi, direttore del "Mattino di Padova" e degli altri quotidiani  veneti della Finegil, che ha toccato aspetti chiave come la lotta alla contraffazione, l’impegno per la tutela dell’ambiente e del territorio, la valorizzazione delle tipicità, l’eccessivo peso della burocrazia, non solo statale ma anche regionale, la risorsa acqua, il delicato equilibrio idrogeologico, il diritto ad una pensione dignitosa, il sostegno ai giovani e alle famiglie, la necessità di tagliare la spesa pubblica, uno sviluppo urbanistico sostenibile, la salvaguardia di valori condivisi con la società civile.
“I tempi stanno cambiando velocemente – ha concluso il presidente Miotto – ma noi siamo pronti a fare la nostra parte con determinazione. Abbiamo un progetto che coinvolge sia il mondo economico che quello sociale, alla politica chiediamo di collaborare per costruire un’Italia migliore e più giusta, in cui sia possibile far crescere il Pil assieme al benessere”.

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