La Regione estende la gratuità dei vaccini anche per i bovini, oltre che per gli ovini, come deciso in un primo momento, di fronte al diffondersi dell’epidemia da “blu tongue”, malattia che può compromettere l’intero patrimonio zootecnico regionale. Accolte dunque le osservazioni e le richieste espresse da Coldiretti  direttamente all’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan durante l’incontro con il consiglio provinciale dell’organizzazione agricola padovana, alla presenza del presidente regionale di Coldiretti Martino Cerantola e del direttore Pietro Piccioni. 
A causa delle scarse risorse di cassa in un primo momento la priorità d’intervento era circoscritta alle pecore e alle capre in quanto il numero di capi soddisfava le scorte economiche accantonate in caso di simili calamità.  Ma se a vacche, manze buoi e vitelli non fosse stato riservato lo stesso trattamento il virus non sarà mai eradicato dal territorio veneto. Il giorno dopo la Regione ha esteso la gratuità della vaccinazione per i bovini nelle aree di restrizione per puntare alla eradicazione della malattia, disponendo anche certificazioni veterinarie per la movimentazione dei capi a carico dei servizi veterinari delle Ulss. Sono queste le due misure messe a punto per debellare l’epidemia di febbre catarrale maligna che sta colpendo greggi e armenti negli alpeggi delle province di Treviso, Vicenza e Belluno e che, con la ‘demonticazione’ dei capi, rischia di arrivare anche in pianura. 
Coldiretti durante l’incontro con Pan aveva sottolineato che il Veneto che migliaia di allevatori di bovini avrebbero dovuto sostenere direttamente anche l’onere del costo del vaccino: soluzione questa che non avrebbe di certo aiutato gli allevatori già provati da una crisi di mercato senza fine con effetti speculativi già in atto. Le colpe di qualche falla sanitaria europea non potevano ricadere per l’ennesima volta sugli agricoltori che hanno interesse quotidianamente di  difendere le mandrie e a garantire la salubrità delle carni ai consumatori. Il nostro messaggio è stato subito colto e tradotto in pratica dalla Regione.