Un successo i centri estivi in fattoria per i ragazzi padovani: in tanti hanno scelto di trascorrere il periodo estivo a contatto con la natura e alla scoperta delle tipicità del territorio, tra laboratori, giochi, esperienze con gli animali nel verde della campagna padovana. L’iniziativa dell’agriturismo “La Primizia” di Selvazzano ha registrato il tutto esaurito nelle settimane scorse, con oltre cento bambini partecipanti, e ora prosegue per altre due settimane fino all’inizio delle scuole. Per i ragazzi un’esperienza unica, alla scoperta dei prodotti del territorio padovano ma anche della lavorazione dei principali prodotti e la cura degli animali di fattoria. Un’occasione preziosa per trascorrere delle giornate all’aria aperta in un ambiente naturale, giocando ma anche imparando divertendosi. Un’esperienza a “tutta natura” che ha lasciato il segno e contribuito a diffondere tra i ragazzi valori come il rispetto dell’ambiente e l’importanza di consumare prodotti sani e genuini, i prodotti della nostra terra. Sotto la regia della giovane Chiara Trevisan i centri estivi in fattoria alla “Primizia” di Selvazzano hanno confermato e valorizzato il ruolo sociale dell’agricoltura padovana.
Nella nostra provincia, del resto, le opportunità non mancano, spiega Coldiretti Padova, e diverse aziende sono già attrezzate per offrire questo genere di servizi. Sempre all’agriturismo “La Primizia”, per fare un esempio, da tempo vengono impiegati gli asini per l’attività di sostegno a persone con forme di disagio psicofisico. Prendersi cura dell’asino durante una passeggiata nei campi, ricorda Coldiretti Padova, aiuta a ritrovare anche la fiducia in sé stessi. L’asino infatti segue solo le persone di cui si fida, perciò chi lo accompagna deve instaurare un rapporto di fiducia che lo aiuta a confrontarsi anche con se stessi e migliorare la propria autostima.
Le attività con l’asino sono praticate anche nell’agriturismo “Al Giglio” di Padova mentre c’è anche chi si sta organizzando per dare ospitalità agli anziani oppure ai bebé con l’apertura degli “agrinido”, sulla scorta di esperienze già avviate nella nostra regione. Di recente l’agriturismo “la Fonte” di Este ha ospitato l’orto sociale gestito dai ragazzi diversamente abili dell’Irea Morini Pedrina mentre Coldiretti Padova ha sottoscritto un accordo con la Casa di Riposo di Conselve per mettere a disposizione degli ospiti un appezzamento di terreno da coltivare.
“La legge regionale sull’agricoltura sociale finalmente mette nel giusto rilievo – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - una realtà emergente e fino ad ora senza una codifica: le fattorie sociali. Siamo soddisfatti per la conclusione dell’iter amministrativo che ha portato alla definizione di una norma innovativa votata dal Consiglio Regionale del Veneto, ora però dobbiamo passare dalle parole ai fatti, sottoscrivendo le convenzioni per organizzare attività come la pet-therapy negli ospedali, i soggiorni per anziani in campagna, il coinvolgimento degli ipovedenti, l’integrazione nel mondo del lavoro di carcerati e tossicodipendenti, il recupero psicofisico dei portatori d’handicap. La prossimità e la relazione sono valori antichi e da sempre presenti nel mondo contadino cosi come la solidarietà, il mutuo aiuto, la cura e assistenza di membri all’interno di una cerchia familiare “allargata”. In agricoltura c’è una predisposizione naturale per la valorizzazione delle persone di tutte le età e questa attitudine. Le opportunità ci sono, il quadro normativo pure – conclude Miotto – ora si tratta di mettere in pratica le attività sociali firmate dagli agricoltori”.