“La fauna selvatica è un problema serio, una questione di ordine pubblico. Per questo va trattata con sensibilità ed estrema attenzione, non solo per la tutela delle imprese agricole, ma per salvaguardare i territori e chi li abita”. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, accoglie favorevolmente il tavolo di coordinamento per la gestione della fauna selvatica che permetterà di rendere operativi i piani di controllo. Un’attività sollecitata dagli stessi agricoltori di Coldiretti durante la recente mobilitazione che da Venezia a Palermo ha visto coinvolti direttamente anche cittadini, sindaci ed amministratori locali per i problemi di sicurezza che la presenza di specie invasive come cinghiali e cervi, ad esempio, possono comportare.
“Colonie di animali selvatici scorrazzano indisturbati dalla campagna alla città – spiega Coldiretti Vicenza –un fenomeno incontrollato che è anche un problema di ordine pubblico. La questione non è solo agricola, ma coinvolge produttori, allevatori, residenti nei centri urbani, automobilisti, turisti persino gli altri animali”.
Servono semplificazioni burocratiche ed un ampliamento significativo della platea dei soggetti che possono intervenire ma, soprattutto, occorre riportare al centro di tutto il sistema l’imprenditore agricolo che subisce i danni e che deve poter attivare celermente le azioni di contenimento. “Sarà questo il senso della presenza di Coldiretti Veneto al tavolo istituzionale. Bene, infine – conclude Coldiretti – il varo del piano per colombacci e corvidi. È urgente un programma di controllo per le nutrie, altra priorità per l'agricoltura veneta. Il roditore è un vero flagello per il sistema idraulico della rete di canali ormai diventati un colabrodo dai tunnel scavati che compromettono la stabilità idrogeologica dei terreni”.