Il Festival delle Terre Benedettine è un passo in avanti sulla strada della promozione del territorio, il primo, in questo senso, risale allo scorso 13 giugno quando undici sindaci di altrettanti comuni (Agna, Anguillara Veneta, Arre, Bagnoli di Sopra, Bovolenta, Candiana, Cona, Correzzola, Pontelongo, Terrassa Padovana, Tribano) hanno sottoscritto l’adesione al marchio Terre Benedettine per condurre un’azione partecipata e condivisa nel riscoprire e far scoprire alcuni preziosi gioielli del patrimonio artistico, storico ed enogastronomico di questa parte della provincia padovana e veneziana. Un territorio che da allora è andato ulteriormente ingrandendosi (grazie alla partecipazione al marchio anche del comune di Conselve e di San Pietro Viminario) arrivando a mettere sotto lo stesso simbolo un’area che va dalle sabbie delle sponde dell’Adige, alle propaggini delle vulcaniche pendici dei Colli Euganei, arrivando fino alle terre salse che precedono il mare. Un territorio ricco di diversità dunque, soprattutto per quanto riguarda le produzioni, ma che trova nella storia il proprio comune denominatore, per essere caratterizzato dall’azione di bonifica e organizzazione agraria che i monaci Benedettini hanno portato avanti con determinazione per secoli. E nei contenuti del Festival delle Terre Benedettine ci sarà tutto questo: storia, paesaggio e ovviamente i tanti prodotti che sono l’immagine di un territorio così eterogeneo. Sarà una festa, ma anche un momento di incontro e di approfondimento sui temi dell’agricoltura, del turismo di visitazione sul patrimonio artistico come elementi e forme di uno sviluppo possibile. Nei due giorni di programmazione l’offerta gastronomica sarà affidata a 5 chef che nella realizzazione dei loro piatti interpreteranno i valori di questo habitat particolare, grandi protagonisti saranno i vini dell’area euganea, le birre artigianali, i prodotti che verranno proposti direttamente dai produttori in un’area attrezzata per la degustazione, ma grande spazio sarà dato alla visitazione tanto della campagna, attraverso escursioni in bicicletta, che del patrimonio architettonico di Pontecasale e Candiana grazie a guide appassionate e competenti. Per la visita di Villa Renier, che ospiterà il Festival, ad esempio, è stata pensata una macchina del tempo che riporterà il pubblico tra XVII e XVIII secolo, per conoscere da vicino com’era la vita nelle nostre campagne al tempo. In poche parole la sfida del festival è quella di dimostrare che i tanti patrimoni della ruralità possono dialogare con i patrimoni dell’arte e dell’architettura nelle forme di una proposta che da queste parti ha per forza le forme dell’ospitalità. Un’iniziativa che nasce per unire, ed infatti, alle date del 29 e del 30 di ottobre di Candiana si uniscono quelle che vanno dal 20 al 23 ottobre per la promozione della patata americana Deco di Anguillara Veneta e quelle del comune di Pontelongo con i tre appuntamenti del 27 novembre, “Festival della dolcezza”, del 30, “l’Antica fiera di Sant’Andrea” e dell’8 dicembre con la consolidata marcia podistica “Quattro passi fra sucaro e farina”.
“Questo è un territorio splendido – spiega il sindaco di Candiana, Chiara Brazzo – ricco di storia, di bellezze paesaggistiche, di bravi artigiani che sanno fare bene il loro lavoro. Troppe volte, però, sento commentare la nostra Bassa Padovana con un tono di rassegnazione, insistendo più su quello che manca che su quello che c’è. E invece c’è molto: la qualità della vita data dalla tranquillità del paesaggio, la sostenibilità della nostra economia legata ancora profondamente alla campagna, il valore dei nostri prodotti: vino, carni, animali di bassa corte, orticole, latte sono emblemi di una genuinità vera, nemmeno lontana parente di quei prodotti della grande distribuzione per i quali la parola naturalezza e solo uno slogan nella campagna di marketing. Le aziende locali hanno i nomi delle nostre famiglie, persone che credono nel nostro territorio, che contribuiscono a tenerlo ordinato, efficiente e in loro confidiamo molto come Amministrazione. E’ proprio questo che ci spinge oggi ad insistere su questo legame con il territorio, perché è il nostro valore, vogliamo sia conosciuto e che su questo si imperni anche il futuro del nostro comune. Quando penso al futuro, penso ai miei nipoti: vorrei vivessero in una Candiana immersa nel verde, in un ambiente sano, ordinato, con aziende vive capaci di offrire opportunità di lavoro”.
“Il Festival delle Terre Benedettine – aggiunge il consigliere di Candiana Mirco Scudellaro – è un cartellone nato per mettere insieme tutte le iniziative del territorio che si legano ai prodotti tipici o alla visitazione del paesaggio o degli aspetti monumentali. Un modo per presentare l’insieme dell’offerta per evitare doppini e accompagnare la promozione con strumenti capaci di intercettare presenze anche al di fuori della nostra area. Nella fattispecie, con le date del 29 e del 30 ottobre, abbiamo deciso di partire da Candiana per valorizzare il nostro piccolo ma bellissimo borgo di Pontecasale, con le sue ville: Garzoni, in primis, Renier, che ospiterà il Festival, la Loggetta fresca di restauro e riempirlo con i prodotti del territorio, di cultura, di un’aria di festa tra tradizione e folklore”.
25 Ottobre 2016
FESTIVAL DELLE TERRE BENEDETTINE A CANDIANA