Coldiretti Veneto istituisce la Consulta Regionale del Florovivaismo: un distretto che in Veneto conta oltre 1.300 imprese che coltivano 2.450 ettari e una produzione di piante e fiori in leggera ripresa. Nel primo semestre dello scorso anno, il Veneto si è classificato tra le prime dieci regioni per valori esportati, con 33 milioni di euro. Il comparto ha fatto registrare l’incremento relativo più consistente a livello italiano (+22,8% rispetto allo stesso periodo del 2022). La prima convocazione è stata salutata dal presidente di Coldiretti Veneto Carlo Salvan e dal direttore regionale Marina Montedoro, che hanno lasciato la parola alla coordinatrice della Consulta Nazionale del Florovivaismo Nada Forbici per l’illustrazione del quadro generale del settore, l’aggiornamento del lavoro svolto e la condivisione delle linee programmatiche. Tra le attività promosse anche il Sigillo "Firmato Dagli Agricoltori Italiani", che garantisce la trasparenza e l'origine delle materie prime. 'Questo sistema assicura maggiore stabilità economica agli imprenditori - ha spiegato Nada Forbici - valorizzando il prodotto e coprendo i costi di produzione, a beneficio sia degli agricoltori che dei consumatori'.
Il settore è cruciale per il sistema agricolo: genera oltre 3 miliardi di euro di fatturato, coinvolge 27 mila aziende e dà lavoro a quasi 200 mila persone. Una realtà che sta vivendo un momento difficile a causa delle importazioni selvagge, l’impennata dei costi di produzione e gli avversi fenomeni meteo, ma si conferma importante per la nostra agricoltura con un export che vale oltre 1,2 miliardi.
Il florovivaismo non è solo una fonte di bellezza, ma un aiuto strategico per l'ambiente, soprattutto nelle città, dove le piante contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria assorbendo CO2 e riducendo l’inquinamento. Il verde, in particolare quello pubblico, la cura e la manutenzione praticata dagli operatori agricoli, e non solo, sono un esempio concreto di come la natura possa integrarsi con il patrimonio storico e culturale del territorio, offrendo benefici tangibili sia per la salute delle persone che per la sostenibilità urbana.
L’obiettivo è far conoscere al mercato, italiano ed estero, il valore unico delle piante e dei fiori italiani, sviluppando progetti che valorizzino la filiera florovivaistica, in linea con i valori di sostenibilità, la tracciabilità e il giusto reddito.