18 Aprile 2017
LATTE E DERIVATI, ENTRA IN VIGORE L’ETICHETTA OBBLIGATORIA

"Domani, 19 aprile, è una giornata storica per l’agricoltura e in particolare per i produttori lattieri caseari. Entra in vigore finalmente l’etichetta di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari che pone finalmente fine all’inganno del falso Made in Italy, contribuisce a salvare il settore dopo anni di crisi e fornisce al consumatore delle informazioni corrette su quanto sta acquistando. E’ un grande passo in avanti, del quale andiamo fieri, conquistato dopo una lunga battaglia e nonostante gli ostacoli e i continui tentativi di boicottaggio da più fronti”.
Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, commenta così l’imminente entrata in vigore del decreto “Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011” firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda.
“Stiamo raccogliendo i frutti della nostra azione – aggiunge Miotto, presidente di Coldiretti Padova – per ottenere la trasparenza e tutelare il nostro “made in Italy” da contraffazioni e concorrenza sleale del latte anonimo e senza garanzie. Siamo arrivati a questo risultato con un lungo lavoro, del quale ora beneficerà l’intero settore lattiero caseario ma anche il cittadino consumatore che finalmente potrà scegliere consapevolmente.
In provincia di Padova le aziende zootecniche da latte sono poco meno di 600, per un fatturato 87 milioni di euro e una produzione di 2 milioni 150 mila quintali di latte l’anno, un quinto del totale veneto, destinato per lo più alla produzione di formaggi Dop e di latticini. Coldiretti è da anni in prima linea nella difficile contrattazione sul latte e nella battaglia per mettere un argine alla proliferazione di latte straniero e “anonimo” che invade gli scaffali. Ora il nostro impegno continua sul fronte del prezzo all’origine, affinché venga finalmente riconosciuto agli allevatori il giusto valore del latte di qualità che esce ogni giorno dalle nostre stalle”.
L’importanza dell’atto legislativo è stato riconosciuto dall’intera filiera, tanto che da un’indagine condotta in questi giorni da Coldiretti sui campioni in vendita nei principali supermercati e negozi italiani si rileva che due confezioni a lunga conservazione su tre sono già in regola con le nuove disposizioni che consentono di smascherare il latte straniero spacciato per “Made in Italy”. La situazione è piu’ variegata per yogurt e formaggi anche perché il provvedimento prevede che sarà possibile, per un periodo non superiore a 180 giorni, smaltire le scorte con il sistema di etichettatura precedente anche per tenere conto della stagionatura.
“Fino ad ora dalle frontiere italiane passano ogni giorno 24 milioni di litri di “latte equivalente” – ricorda Miotto - tra cisterne, semilavorati, formaggi, cagliate e polveri di caseina, per essere imbustati o trasformati industrialmente e diventare fino ad ora magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani, all’insaputa dei consumatori. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a lunga conservazione, dei formaggi o dello yogurt non ha consentito di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia del vero Made in Italy. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti”.
L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 7 giugno 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario - continua la Coldiretti - il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d'obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.

L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI
Cibi con l'indicazione origine E quelli senza
Carne di pollo e derivati Salumi
Carne bovina Carne di coniglio
Frutta e verdura fresche Carne trasformata
Uova Frutta e verdura trasformata
Miele Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro Concentrato di pomodoro e sughi pronti
Latte/Formaggi Derivati dei cereali (pane, pasta)
Pesce Riso
Extravergine di oliva
Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Psr Padova Corsi

PSR Padova - Corsi

Gruppo Operativo Brenta 2030

GRUPPO OPERATIVO BRENTA 2030

Campagna Amica

Campagna Amica

Scopri i nostri Mercati di Campagna Amica

Vieni a trovarci nei Mercati di Campagna Amica

L’Amico del Coltivatore

Sfoglia on line l'ultima uscita

Fiori a casa tua

Scopri le aziende florovivaistiche che praticano la vendita on line e la consegna a domicilio

La spesa a casa tua

Tutte le aziende che consegnano a domicilio

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale e-Learning Coldiretti Veneto

Portale Coldiretti Veneto e-Learning

Psr Padova Corsi

PSR Padova - Corsi

Gruppo Operativo Brenta 2030

GRUPPO OPERATIVO BRENTA 2030

Campagna Amica

Campagna Amica

Scopri i nostri Mercati di Campagna Amica

Vieni a trovarci nei Mercati di Campagna Amica

L’Amico del Coltivatore

Sfoglia on line l'ultima uscita

Fiori a casa tua

Scopri le aziende florovivaistiche che praticano la vendita on line e la consegna a domicilio

La spesa a casa tua

Tutte le aziende che consegnano a domicilio

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale Coldiretti Veneto Formazione

Portale e-Learning Coldiretti Veneto

Portale Coldiretti Veneto e-Learning