Legalità, agromafie e custodia del creato, il contrasto alle pratiche sleali per mettere un argine alla diffusione della criminalità nelle campagne e tutelare le aziende sane e oneste del settore primario. Il tema, scottante e attuale è stato al centro dell’incontro promosso giovedì 17 novembre da Coldiretti Padova a Borgo Veneto in occasione delle iniziative per la Giornata Provinciale del Ringraziamento.
Come da tradizione le celebrazioni della domenica sono state anticipate dal momento di confronto e di riflessione fra gli agricoltori, dedicato a “Il valore dell’esempio. Custodia del creato, legalità e agromafie. A portare i saluti il sindaco di Borgo Veneto Michele Sigolotto e il presidente del comprensorio di Montagnana Mirko Guglielmi insieme ai rappresentanti della Banca Prealpi Sanbiagio.
E’ seguito l’intervento di don Giorgio Bozza, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Padova e il messaggio, in collegamento, del Procuratore Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare.
Punto di partenza è il messaggio annuale dei vescovi italiani per la Giornata del Ringraziamento, dedicato per l’appunto alla legalità. “Non poche volte all’interno dell’attività agricola – scrivono i vescovi - si infiltra un agire che crea grandi squilibri economici, sociali e ambientali. È ormai ampiamente documentata in alcune regioni italiane l’attività fiorente delle agromafie, che fanno scivolare verso l’economia sommersa anche settori e soggetti tradizionalmente sani. Nelle imprese catturate da dinamiche ingiuste si rafforzano comportamenti che minacciano ad un tempo la qualità del cibo prodotto e i diritti dei lavoratori coinvolti nella produzione. Parlare di «agromafia» significa anche parlare di pratiche di agricoltura insostenibili dal punto di vista ambientale e di sofisticazione alimentare che mina la tutela dei prodotti “dop”, così come uso di terreni agricoli per l’immagazzinamento di rifiuti tossici industriali o urbani. Non ha prezzo, invece, un’economia che si alimenta di giustizia e trasparenza. Alle imprese che promuovono lavoro e ambiente va il nostro grazie perché mostrano che è possibile un modello di agricoltura sostenibile. Assume, infine, sempre più rilevanza la responsabilità dei consumatori nel premiare con l’acquisto di prodotti di aziende agricole che operano rispettando la qualità sociale e ambientale del lavoro”.
Partendo questi spunti il consigliere ecclesiastico don Giorgio Bozza ha aggiunto: “Ci lavora la terra è chiamato a custodire il creato e contro l’illegalità bisogna essere uniti per difendere la dignità dei lavoratori, in quanto persone. L’illegalità mortifica anche la creatività. Ci vergogniamo di chiedere aiuto nei momenti di fragilità, invece è proprio la rete di relazioni e di fiducia che potrebbe salvarci. Un contributo possiamo darlo anche noi consumatori, informandoci da dove vengono i prodotti. Acquistare è un atto morale oltre che economico”.
L’Osservatorio Agromafie voluto da Coldiretti promuove danni ricerche, studi, approfondimenti, eventi anche formativi e di dibattito per diffondere e divulgare tra i cittadini una cultura che valorizzi la filiera agricola esclusivamente italiana e gli elementi distintivi della produzione agricola nazionale, sostenendo il principio che il rispetto della legge anche nell’esercizio della produzione agricola nazionale favorisce l’economia dell’intero Paese e che la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare e a pratiche commerciali sleali comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali. Il Procuratore Gian Carlo Caselli ha ricordato nel suo messaggio che “la legalità conviene e migliora la nostra vita, è la precondizione per una convivenza civile. Senza regole non c’è partita e la controllano sempre i soliti, che si muovono tra sfruttamento e illegalità. La criminalità ci ruba 330 miliardi all’anno, è una rapina colossale, tra corruzione, evasione fiscale e agromafie. E’ un colossale impoverimento, una diminuzione di risorse che pesa sulla nostra società. La legalità invece conviene, perché ogni recupero della legalità è un recupero di risorse e di ricchezze, è il modo migliore per avviare una maggiore e più equa distribuzione delle risorse e la giustizia sociale”.
“Favorire un sistema virtuoso significa creare una equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera. In particolare – ha concluso Massimo Bressan - il provvedimento mira a reprimere il fenomeno di acquisto dei prodotti agricoli e alimentari attraverso il ricorso a gare e aste elettroniche a doppio ribasso, nonché la previsione di condizioni contrattuali eccessivamente gravose per il fornitore quali la vendita a prezzi al di sotto dei costi di produzione. Anche nel recente incontro con il Prefetto di Padova abbiamo espresso la nostra preoccupazione. Fermare queste distorsioni e minacce aiuta la nostra economia a reagire all’illegalità. Oltre a fare impresa dobbiamo difendere i nostri valori e in questa direzione va l’iniziativa contro il cibo sintetico”. Al termine dell’incontro anche il sindaco di Borgo Veneto Michele Sigolotto ha firmato la petizione per il cibo naturale.