NASCE IL COMITATO CIVICO “MAMME ZERO CONSUMO SUOLO”.
AL VIA LA PETIZIONE CONTRO IL FOTOVOLTAICO A TERRA. DA DOMANI, RACCOLTA FIRME IN TUTTI I MERCATI DI CAMPAGNA AMICA
9 aprile 2021 - L’intraprendenza femminile, ma soprattutto la responsabilità di essere madri guida il neonato comitato civico “Mamme Zero Consumo Suolo” promosso da un’insegnante di Rovigo. Elisabetta Russo si è rivolta a Coldiretti per promuovere una campagna di sensibilizzazione tra i cittadini a sostegno della battaglia degli agricoltori contro il fotovoltaico a terra. Nel cuore di quella che è considerata ormai l’Iron Valley del Veneto muove i primi passi un movimento di persone che vuole esprimere il proprio dissenso verso la sottrazione di terreni fertili a favore di installazioni di pannelli solari. “Perchè scegliere i campi dei contadini per coltivare ferraglia ? – si chiede Elisabetta Russo - Tutt’attorno siamo pieni di aree produttive dove investire, parecchi ettari sono già stati cementificati e abbandonati. Perché aggredire della terra buona? Sono anni che ci dicono che un giorno la guerra più grande si farà per il cibo e la fame, noi cosa facciamo invece? Autorizziamo l’usurpazione dei terreni che invece potrebbero produrre cibo. Sono d’accordo sulla posizione di Coldiretti che dice ‘no fotovoltaico su suolo agricolo’. E sono qui per dire pubblicamente a tuti i miei concittadini e ai veneti che esistono alternative valide a questi progetti”.
Una condivisione che le imprenditrici agricole di Coldiretti hanno colto programmando nei mercati dei produttori, già da domani, una petizione per tutti i consumatori al fine di far conoscere le iniziative di Coldiretti. La forza di una donna deve diventare una voce corale – ha commentato Chiara Bortolas presidente regionale Donne Impresa – per prime le agricoltrici sottoscriveranno le posizioni della docente che ha dato il buon esempio. Sicuramente altre testimonianze arriveranno in questo senso. L’invito è rivolto a tutte le famiglie che vogliono lasciare ai loro figli e nipoti un territorio curato e ben tenuto, conservato secondo la vocazione naturale dello sviluppo, rispettando i principi tramandati da intere generazioni. Insieme possiamo fermare uno scempio ambientale che non riguarda solo il Polesine ma tutte le province venete.
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