Una firma per dire no al formaggio con il latte in polvere e sostenere gli autentici prodotti lattiero caseari del nostro territorio. E’ partita anche a Padova e provincia, su iniziativa di Coldiretti, la campagna di raccolta firme a sostegno della petizione contro i formaggi senza latte e a tutela della qualità e della distintività della filiera lattiero casearia italiana. In tutti gli Uffici di Zona di Coldiretti in provincia e nella sede centrale di Padova sarà possibile sottoscrivere la petizione per garantire la norma vigente, che l’Unione Europea vorrebbe modificare, sul divieto di detenzione e utilizzo della polvere di latte.
“Dopo le proteste di piazza dei giorni scorsi passiamo ora alla fase propositiva – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - Con questa iniziativa Coldiretti chiede l’impegno del Governo e del Parlamento per mantenere la legge vigente n. 138 dell’11/4/74, che tutela i cittadini, garantisce la massima consapevolezza e difende la distintività e l’eccellenza del vero made in Italy agroalimentare di cui il settore lattiero-caseario rappresenta una componente strategica in termini economici e di reputazione dell’Italia nel mondo”.
“Un primo risultato l’avevamo già ottenuto nei giorni scorsi- continua Miotto - Dopo la mobilitazione promossa dalla Coldiretti la Commissione europea ha accordato una proroga fino al 29 settembre 2015 sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. Si tratta di un importante segnale di attenzione che prende atto del grande consenso generale raccolto e che ci auguriamo si traduca in decisioni definitive nell’ambito del negoziato di questi giorni”.
Coldiretti ricorda che è a rischio il primato internazionale nella qualità e nella varietà della produzione dei nostri formaggi, specie di quelli tradizionali, un vero e proprio “giacimento” gastronomico custodito da generazioni, con ripercussioni sul piano economico, occupazionale ed ambientale. “Con un chilo di polvere di latte – spiega Miotto - è possibile produrre ben 15 mozzarelle o 64 vasetti confezioni di yogurt, tutto con lo stesso identico sapore. Sono questi i prodotti che vogliamo dare ai nostri figli, alle nostre famiglie?”.
Nella nostra provincia il settore lattiero caseario vale 90 milioni di euro conta più di 600 aziende dedicate alla produzione di latte, oltre 40.000 vacche da latte in stalla e 2.300.000 quintali di latte prodotto, in stragrande maggioranza destinato, proprio per la sua elevata qualità, alla produzione dei formaggi veneti a marchio Dop come il Grana Padano, l’Asiago e il Montasio. In costante ascesa anche il consumo di latte fresco, di yogurt, formaggi e latticini attraverso i canali della vendita diretta e dei mercati di Campagna Amica. Il “polo” padovano del latte si localizza nell’Alta e conta centinaia di aziende che hanno affrontato notevoli difficoltà ed elevati investimenti per restare sul mercato con un prodotto di assoluta qualità.
La petizione di Coldiretti Padova potrà essere firmata in città, nella sede provinciale di via della Croce Rossa 32, e nei seguenti Uffici di Zona: Cittadella (via Borgo Padova 160), Piazzola sul Brenta (via XX Settembre 2/C), Camposampiero (via Bellini 5/7), Conselve (via Matteotti 181), Este (via Principe Amedeo 47), Monselice (via Tiziano 8), Montagnana (via Papa Giovanni XXIII 1 -zona Zaico), Piove di Sacco (via L. Piron 6), Saccolongo (piazza Al Donatore 9/11).