4 Luglio 2013
OLTRE 300 AGRICOLTORI PADOVANI A ROMA: ECCO L’ITALIA CHE VOGLIAMO

Oltre 300 gli agricoltori a Roma, oggi insieme a 15 mila imprenditori del settore primario arrivati da tutta Italia per l’Assemblea Nazionale di Coldiretti al Palalottomatica, per ribadire che il futuro del Paese pasa attraverso l’agricoltura. L’assemblea Nazionale si è confermata l’appuntamento dell’anno per gli imprenditori agricoli italiani, il momento ideale per raccogliere idee e riflessioni, tracciare nuovi scenari di quella che si sta rivelando un’esperienza sindacale senza precedenti, in grado di determinare una svolta che va ben al di là della contingenza del settore primario e che coinvolge l’intera filiera produttiva e il consumatore finale. Molto applauditi dal pubblico le testimonianze di due amici di Coldiretti, Renzo Arbore e Rosario Trefiletti. Seguite con attenzione anche gli interventi degli altri ospiti, in particolare i rappresentanti del Governo: il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, che gli agricoltori padovani ben conoscono, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e il Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo, oltre al procuratore Giancarlo Caselli e al Direttore Generale di Iper Stefano Albertazzi. Nel suo accorato e appassionato intervento il Presidente di Coldiretti Sergio Marini si è soffermato su tutti gli aspetti che stanno a cuore a chi fa impresa agricola: l’eccessivo peso fiscale, a partire dall’Imu, le contraddizioni della cosiddetta “semplificazione”, la lotta alla contraffazione dell’agroalimentare che ormai ha raggiunto livelli planetari, la difesa del “Made in Italy” autentico, la forza della rappresentanza di chi di agricoltura vive, l’orgoglio di essere la parte sana e vitale del Paese e di determinarne attivamente il futuro. Al termine Marini ha ricordato gli impegni dei ministri, sui quali Coldiretti chiederà conto e vigilerà da oggi.
“Gli agricoltori padovani hanno partecipato con entusiasmo a questo appuntamento perché sono consapevoli che stiamo vivendo un momento storico particolare. - afferma Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova – La crisi continua a mordere e l’economia arranca, stiamo assistendo ad un calo dei consumi, anche sul fronte alimentare. Ciononostante, l’agricoltura italiana, quella a cui stiamo lavorando con il nostro Progetto di costruzione di una Filiera Agricola Italiana, è comparto vitale che, in netta controtendenza con l’andamento recessivo del PIL e degli occupati di industria e servizi, nel primo trimestre del 2013 è il solo che fa segnare un aumento del valore aggiunto accompagnato da un aumento delle assunzioni. Davanti a 15 mila agricoltori i ministri si sono impegnati a difendere il made in Italy e la nostra “vera” agricoltura. Ora li aspettiamo alla prova dei fatti. Come ha detto Marini noi non ci rassegniamo e non molliamo la presa. Ricordo solamente che negli ultimi 5 anni abbiamo sempre cambiato interlocutori al Governo. Noi invece andiamo avanti, con il nostro progetto economico e di rappresentanza. Ecco perché ora pretendiamo, in primo luogo una convinta, virile applicazione nel nostro Paese della Riforma PAC 2014-2020, che deve essere veramente premiante per gli agricoltori attivi.
Pretendiamo inoltre che sia sostenuto il modello agricolo italiano, assecondando il Progetto di Coldiretti attraverso una reale tutela della nostre produzioni applicando, in barba alle lobbies internazionali e contro la corruzione che rischia di pervadere anche l’Europarlamento, la legislazione promulgata in Italia sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine dei prodotti alimentari. 
Pretendiamo inoltre che si vada fino in fondo nel riconoscere l’importanza dei nostri strumenti di lavoro, terra e fabbricati strumentali, ingiustamente e barbaramente tassati con l’applicazione sconsiderata, senza criterio e fuori controllo dell’IMU, in base alla quale il mondo agricolo solo sui terreni ha versato 130 milioni di euro in più rispetto a quanto preventivato. In questo contesto sarà fondamentale che chi di dovere confermi l’importante segnale dato al settore agricolo con la sospensione della prima rata 2013, riconoscendone la straordinaria importanza in termini economici e sociali, quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile. Torniamo a casa arricchiti da questa esperienza a Roma – conclude Miotto – ma soprattutto consapevoli che stiamo percorrendo la strada giusta, anche se impegnativa, per la nostra agricoltura”.

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