Ci sono storie di ordinaria emergenza, che la pandemia ha reso ancora più difficili. Storie che affiorano in questi giorni in cui Coldiretti Padova è impregnata nella consegna dei pacchi della solidarietà in tutta la provincia. E’ il caso della testimonianza raccolta dai volontari di Coldiretti Padova a Gazzo, durante la consegna dei pacchi alimentari in collaborazione con il Comune. Insieme al sindaco Ornella Leonardi e all’assessore all’agricoltura Matteo Ramina c’erano il presidente della sezione di Coldiretti Valentino Tognato e Maria Frison dell’associazione pensionati.
Uno dei pacchi da 50 kg di generi alimentari donati dagli agricoltori tramite Filiera Italia è andato ad una mamma sola, con due figli. E stata abbandonata dal marito che fin prima l’aveva tenuta chiusa in casa senza la possibilità di imparare la lingua italiana e di costruire un minimo di relazioni sociali. Non le rimane nulla, se non quattro stracci e la tenacia di diventare indipendente. Con l’aiuto di tutti: comune, parrocchia, volontariato. Si rimedia una casa, si iscrive ai corsi di italiano e si avviano progetti di inserimento lavoro che danno come risultato l’impiego nel settore della ristorazione. Sogno avverato: indipendenza acquisita per lei e per i figli. Purtroppo arriva il Covid -19 ed il lavoro stenta ad essere continuativo. Lockdown e chiusure ad intermittenza mettono in crisi la ristorazione e l’autonomia acquisita per questa fragile ma tenace mamma italiana viene di nuovo messa in discussione.
E’ una delle storie di ordinaria emergenza. Sono le nuove povertà che l’emergenza sanitaria ha accentuato o trasformato: povertà non solo economiche ma anche sociali ed educative a cui si cerca di far fronte con tutte le risorse possibili, pubbliche e private, che il territorio può spendere. E’ a loro che Coldiretti guarda per donare una Pasqua serena e solidale.
Qualche chilometro più a sud un’altra storia. A Villafranca Padovana grazie all’intervento del Comune i volontari di Coldiretti hanno conosciuto Roberto, partita iva monoreddito, che a fine 2019 si è trovato con qualche rata in ritardo sul mutuo e quindi non ha potuto beneficiare della moratoria Covid-19 prevista dal Dpcm liquidità. Lo scorso anno la situazione è precipitata a causa del Covid. L’uomo ha tre figli e sta facendo di tutto per salvare la sua casa.
La sua è una testimonianza di coraggio, perché dice che mai avrebbe immaginato di dover chiedere aiuto, visto che che proveniva da una situazione agiata, ma ora ciò che anzitutto tiene a sottolineare è che non ci si deve mai vergognare di chiedere aiuto. Nel Comune e nella Pro Loco che consegna i pasti ogni due settimane ha trovato persone che lo fanno sentire “normale”. Alla consegna ha preso parte l'assessore ai servizi sociali Sandra Scarabottolo insieme ad Andrea Galdiolo, presidente del comprensorio di Coldiretti, al viceNicolò Biasio e al giovane socio Davide Pinton.