Sono state presentate il 16 dicembre a Padova, nella sede della Città della Speranza,  le innovazioni applicabili nel sistema agroalimentare studiate nell’ambito del progetto SustaIn4Food, finanziato dalla Regione del Veneto tramite Por Fesr 2014-2020 e coordinato dalla Rete Innovativa Regionale Cluster Biologico Veneto promossa da Coldiretti Veneto. Si tratta  di uno studio per identificare modalità sostenibili, ridurre gli sprechi di risorse e cibo, trovare nuove fonti proteiche, ricercare alimenti economicamente competitivi e contemporaneamente funzionali o fortificati con composti bioattivi e antiossidanti che migliorino la salute dei consumatori.

Il settore lattiero caseario, prodotti da forno, vitivinicolo e l’allevamento sia ittico che quello per la produzione di carne sono i campi di azione della ricerca che ha coinvolto un team di docenti Universitari di Padova e Verona, che in collaborazione con CNR e Veneto Agricoltura, hanno lavorato a stretto contatto con una quindicina di aziende aderenti alle Reti Cluster Biologico Veneto, RIAV e al Distretto Ittico di Rovigo e Chioggia. Questa collaborazione concreta con gli enti di ricerca ha posto l’attenzione su due parole chiave: sostenibilità e innovazione. Le azioni scientifiche hanno  riguardato acqua, utilities, gestione fanghi e reflui, pre-ingrasso delle vongole, ed ancora la presenza di iodio, latto ferrina, microplastiche, Water Footprint e packaging. In particolare il lavoro ha permesso:

• lo sviluppo di un prototipo di spettroscopia (NIRS) per la valutazione della qualità della carne nelle strutture di macellazione e/o trasformazione della carne
• la valorizzazione dello iodio come un minerale essenziale per la salute del consumatore. Il progetto ha dimostrato che dopo il sale iodato ed il pesce, i prodotti lattiero-caseari ed in particolare il latte fresco sono la terza fonte di iodio nella alimentazione del consumatore. Il progetto ha inoltre dimostrato la possibilità di fortificare naturalmente il latte vaccino per la presenza di iodio.
• di rilevare l’importanza delle caratteristiche tecnologiche del latte crudo in ingresso nei caseifici per il miglioramento dell’efficienza dei processi di caseificazione del formaggio Asiago DOP
• la definizione dei benchmarks dei consumi di acqua nell’industria lattiero-casearia e di trasformazione della carne.
• Di individuare nuove tecnologie di packaging con spiccate caratteristiche di eco compatibilità e di miglioramento della shelf-life dei prodotti agroalimentari.

Hanno partecipato all’incontro moderato dal Professore Luciano Gamberini e introdotto dal Professore Massimo De Marchi dell’Università di Padova,  la Professoressa Caterina Mian dell’Università di Padova, la Dottoressa Paola De Dea di Veneto Agricoltura, il Dottor Federico Benetti di Ecamricert e il Dottor Luca Poletto del Cnr, il Professore Luca Bargelloni dell’Università di Padova, del Professore Fabio Favati dell’Università di Verona, della Professoressa Mara Thiene dell'Università di Padova e del Professore Riccardo Scarpa dell’Università di Verona.

“Per la prima volta, probabilmente in ambito nazionale, è stata ricercata la presenza delle microplastiche in alcuni prodotti agroalimentari fornendo interessanti indicazioni per il miglioramento dei processi di trasformazione e nella scelta dei migliori packaging. – ha concluso Martino Cerantola presidente di Coldiretti Vicenza e della RIR Cluster Biologico Veneto - inoltre, è stato possibile approfondire l'mportanza dei prodotti lattiero caseari come fonte di Iodio; grazie alla dinamicità del comparto e alla grande professionalità delle imprese l’esito del lavoro è soddisfacente per l’apertura dimostrata fra agricoltura, industria e mondo della ricerca, che  ha attivato un inclusivo e reciproco scambio di conoscenze e competenze che sono e saranno la base per sviluppare altre collaborazioni”.