Sono migliaia le adesioni arrivate nei giorni scorsi a Coldiretti Padova per l’operazione “salva Parmigiano”. Associazioni e semplici cittadini, aziende e professionisti, enti pubblici e gruppi di acquisto: in tanti hanno chiesto di comprare le forme di Parmigiano Reggiano “terremotato”, venduto ad un prezzo equo a sostegno delle aziende agricole emiliane colpite dal sisma. Coldiretti ha messo a punto l’operazione coordinando a livello regionale la vendita di decine di quintali di Parmigiano Reggiano recuperato dal crollo dei magazzini di stagionatura distrutti dal terremoto in Emilia. Il formaggio è stato trasferito nei magazzini non danneggiati e messo sul mercato al prezzo fissato dal caseificio di origine, per evitare speculazioni e azioni di sciacallaggio.
Centinaia di forme di Parmigiano Reggiano recuperato dalle attività colpite dal sisma sono arrivate direttamente nella nostra provincia e sono state divise in tagli da un chilogrammo o mezzo chilogrammo in una struttura appositamente individuata da Coldiretti Padova, per poi essere vendute. Il prezzo è stato fissato direttamente dal caseificio di origine, per evitare i rischi di speculazione. Ovviamente l’intero ricavato andrà alle aziende produttrici dell’Emilia, alle prese con le difficoltà e le incertezze che stanno accompagnando le difficili e incerte settimane della ricostruzione.
La risposta dei padovani è stata massiccia e convinta, in tanti si sono rivolti a Coldiretti per prenotare l’acquisto del Parmigiano Reggiano e sostenere concretamente l’agricoltura emiliana e centinaia di aziende terremotate, dove si produce circa il 10 per cento dell’agroalimentare nazionale. Con ben 13 magazzini lesionati e quasi un milione di forme crollate a terra, acquistare Grana Padano e Parmigiano Reggiano significa liberare spazio per la nuova produzione ottenuta dal latte raccolto nelle stalle dove la mungitura non può essere fermata. Il prodotto “salvato” dai magazzini lesionati viene estratto dalle “scalere” accartocciate, verificato qualitativamente e poi trasferito in opportuni locali prima di poter essere posto in vendita. Un lavoro difficile che va svolto in sicurezza e che richiede tempo per soddisfare tutte le offerte di aiuto.
Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro, ma difficoltà si registrano in tutta la filiera agroalimentare dai fiori alla frutta anche se per fortuna è ripartita la distribuzione di acqua per irrigazione in decine di migliaia di ettari di terreno coltivato grazie all’azione dei Consorzi di bonifica. Sono a rischio 8mila posti di lavoro nell’agroalimentare a causa del sisma che ha danneggiato imprese agricole, stalle e strutture di trasformazione agroindustriali ma anche macchinari per la raccolta e trebbiatura e gli impianti di irrigazione che garantiscono l’acqua a centotrentamila ettari di terreno coltivati a ortofrutta, viticoltura, riso e seminativi.
OFFERTE ALLE IMPRESE DELL’EMILIA ROMAGNA, COME FARE
Facendo seguito alle numerose offerte per contribuire, in solido, al sostegno delle persone e delle imprese agricole duramente colpite dagli eventi sismici in Emilia Romagna e nella provincia di Mantova Coldiretti ha aperto il seguente conto corrente:
COLDIRETTI E.R.-F.DO IMPRESE
AGRICOLE TERREMOTO
EMILIA-MANTOVA
VIA FRANCESCO RIZZOLI 9
40125 BOLOGNA BO
Iban: IT 75 I 02008 02435 000102114095
Banca: UNICREDIT spa – Via Ugo Bassi - Bologna
Al momento, tra le esigenze primarie, resta la richiesta di moduli abitativi, roulotte o camper in cui far alloggiare gli imprenditori agricoli e le loro famiglie per consentire di rimanere in prossimità delle proprie strutture aziendali.
