7 Agosto 2025
VINO: COLDIRETTI VENETO, PRODUZIONI STABILI MA PESANO INCERTEZZE SU MERCATI E CONSUMI

Salvan: “In Veneto teniamo, ma serve salvaguardare valore delle uve e sostenere il comparto con misure concrete”

In Veneto le giacenze di vino al 30 giugno restano praticamente invariate rispetto all’anno precedente: 11.175.000 ettolitri contro 11.329.000 del 2024. Una stabilità che però non cancella le preoccupazioni di produttori e operatori del settore, stretti tra dazi, calo dei consumi e mutamento delle abitudini alimentari.

“Il Veneto si muove a due velocità – commenta Carlo Salvan, presidente di Coldiretti Veneto – con gli spumanti in crescita, i vini bianchi stabili o in lieve aumento e i rossi in flessione. Il dato regionale non è allarmante sul piano quantitativo, ma il contesto richiede attenzione e interventi mirati. In particolare, nel centro-orientale del Veneto si registra una tenuta positiva, rafforzata dall’attesa per una vendemmia di ottima qualità, soprattutto per bianchi e basi spumante”.

Diversa la situazione per la zona di Verona, che produce circa il 50% di uve rosse e risente maggiormente della congiuntura. La Valpolicella, area simbolo per la produzione di Amarone, ha adottato misure drastiche per ridurre le rese produttive da 12 a 10 t/ha, una scelta condivisa da tutta la filiera per mantenere l’equilibrio tra domanda e offerta e salvaguardare il valore delle uve.

“È fondamentale – aggiunge Salvan – che il comparto venga sostenuto con politiche nazionali e regionali coerenti, perché nonostante una vendemmia promettente, la pressione sui produttori è elevata, e l’incertezza globale pesa sempre di più”.

Il settore vitivinicolo veneto, che produce il 75% di vini bianchi regionali e vanta una leadership mondiale con la Doc Prosecco (oltre 660 milioni di bottiglie, di cui l’82% esportate), ha dimostrato di sapersi adattare alle nuove tendenze di consumo e ha costruito negli ultimi 15 anni una filiera spumantistica di successo.

A livello nazionale: Coldiretti al Tavolo Vino chiede misure urgenti.

In occasione del Tavolo Vino convocato a Palazzo Chigi con la partecipazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Coldiretti ha ribadito la centralità del settore all’interno del sistema agroalimentare italiano.

“Serve un intervento strutturale e tempestivo – ha dichiarato il presidente nazionale Ettore Prandini – per evitare che una crisi congiunturale si trasformi in una crisi strutturale”.

Le richieste di Coldiretti comprendono:

finanziamento immediato ed equo della distillazione straordinaria per ridurre le giacenze,

rafforzamento dei fondi per l’internazionalizzazione,

sgravi fiscali per investimenti in sostenibilità ambientale,

sostegno all’enoturismo,

istituzione di un tavolo permanente presso il MASAF dedicato alla promozione del vino,

sburocratizzazione per favorire export e competitività.

 

Salvan:"Non abbassiamo la guardia".

 

“La viticoltura veneta è un pilastro economico e identitario della nostra regione – conclude Salvan – ma senza misure coordinate, il rischio è di compromettere i risultati raggiunti. Le preoccupazioni dei nostri produttori sono reali: dobbiamo difendere non solo il prodotto, ma anche il valore culturale e sociale del vino, simbolo della nostra terra e della tradizione italiana”.

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